Una passione di famiglia. Bersi Serlini produce da oltre 135 anni in Franciacorta. La proprietà ha origine nel Medio Evo, poi i monaci di Cluny, della vicina Abbazia di San Pietro in Lamosa a Provaglio d’Iseo costruirono nel 1087 una dipendenza agricola e vinicola.
Dopo anni di appartenenza ai monaci di Cluny, la proprietà passa nel 1886 alla famiglia Bersi Serlini. Ampliata nella seconda metà del ‘900 dal nonno, dall’Avvocato Piero Bersi Serlini viene ristrutturata alla guida visionaria del figlio, il Dott. Arturo Bersi Serlini nel 2005.
Inizia proprio Arturo, nel 1970, a produrre in Franciacorta la prima bottiglia di Brut, con la sua prima vendemmia a metodo classico Champenoise.
La Franciacorta, dei Vini Bresciani, era fra le zone di produzione di vini a denominazione di origine controllata e oggi garantita, DOCG, la più interessante in quegli anni. I vitigni allora utilizzati erano Pinot Bianco, Chardonnay e Pinot Grigio. Oggi i vitigni prescelti sono Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Bianco ed Erbamat .
Il Brut di Arturo Bersi Serlini era assolutamente perfetto, apprezzatissimo, ottenuto prevalentemente da uve di Chardonnay.
Il nerbo fine, il gusto asciutto, secco e il caratteristico profumo dal fondo aromatico, di particolarissimo bouquet, ne fecero un vino unico e prezioso. Questo stesso carattere è ora presente nel Brut Anniversario Bersi Serlini, immesso sul mercato nel 2011 per coronare i 50 anni della Denominazione e i 125 anni dell’attività della famiglia Bersi Serlini.
La Cantina Bersi Serlini ha una superficie complessiva vitata specializzata, con conduzione biologica certificata di 15 Ha, estesi a corpo unico intorno alla proprietà. La vendemmia viene fatta ancora rigorosamente a mano, nella seconda decade di Agosto.
La viticultura ha assunto caratteristiche di estrema significanza qualitativa. L’attenzione, la passione e la cultura per questa terra, un raffinato incontro che continua fra l’uomo, la donna, la vite e il sito. Questo connubio, i Romani lo chiamavano Genius Loci, ora chiamato Terroir, conferisce alle uve unicità, finezza, eleganza, da cogliere nelle inebrianti fragranze dei Franciacorta Bersi Serlini.
La nostra terra, per dizione geologica morena sottile, costituisce di per sé la sicura premessa di una garanzia qualitativa: senza puntare a quantità, il nostro obiettivo è affermare il pregio unico di questo luogo magico. Nelle annate meritevoli offriamo ai nostri ospiti la possibilità di partecipare alla Festa della Vendemmia con noi. Serve seguire i social aziendali per non perdere occasioni uniche di eventi memorabili.
L’azienda si trova nella località detta "Cerreto" fra Provaglio d'Iseo e Timoline di Cortefranca, nel cuore della Franciacorta. Ha in cura splendidi vigneti adagiati lungo tutta l'estensione delle colline immediatamente contigue alla Riserva delle Torbiere: quelle terre alle propaggini del bacino morenico del Lago d'Iseo, le cui acque lambiscono le lame sebine.
Sono, queste, le terre più fortunate della Franciacorta. Qui, persistenti rèfoli d'aria che, secondo una precisa e ciclica successione di venti del lago, s'infilano tra i filari, impediscono ristagni d'umidità.
I terreni, inoltre, sono d'ottimo impasto naturale, debolmente alcalini, con ottime proporzioni di sabbia, limo, argilla, creta e calcare. Freschi anche durante le canicole estive. Sorto sulle rovine d'un tempio pagano dedicato al dio Mitra, domina queste vigne feconde il monastero di S. Pietro in Lamosa, donato nel 1083 all'ordine di Cluny, i cui frati resero possibile la bonifica di vaste e suggestive paludi ricche di ninfee.
Arturo Bersi Serlini, storico patron dell'azienda agricola di famiglia, è tra i padri della Franciacorta insieme ad altre famiglie storiche; è stato anche fondatore negli anni '70 della Finchimica di Manerbio in provincia di Brescia, specializzata nella ricerca, sviluppo, produzione e vendita di agrofarmaci per la protezione delle colture agricole.
Padre di Chiara e Maddalena, nonno degli adorati nipoti Arturo ed Angelo Francesco Migliorati - figli di Chiara e Agostino - prossimi ad arrivare a lavorare in azienda essendo stati cresciuti con la passione del nonno. Il Dottor Arturo è stato un imprenditore bresciano molto importante; una persona stimata da tanti. Traghettò la cantina nel nostro secolo.
Sotto la sua guida, si sono, infatti, iniziati i lavori di ristrutturazione dei locali dell’antica dimora dei monaci di Cluny facendola diventare una location per eventi di altissimo pregio e livello, con una cantina interrata per la produzione ideata come una "grotta", a venti metri sottoterra, con pareti di limo, creta ed argilla, oggi teatro di installazioni luminose scenografiche . #WEARTH
Sotto il noce dell'ampio cortile sta una macina a mano, mesolitica, scavata nella porfirite. Essa non è testimone soltanto dell'interessante mondo archeologico di queste zone, ma anche dell'essere stata oggetto di gente laboriosa, di una terra generosa e fertile.
Il fabbricato colonico in cui hanno sede le cantine presenta le caratteristiche architettoniche tipiche del quattrocento con i freschi ambienti in cotto dalle volte a sesto di botte e a crociera e l'armonioso portico rustico, ingentilito da un grande affresco votivo, gotico, raffigurante la Madonna col Bambino e S. Antonio Abate che la tradizione vuole protettore delle campagne e dell’agricoltura.
La famiglia Bersi Serlini produce da oltre 135 anni in Franciacorta. La proprietà della Cantina Bersi Serlini ha origine nel Medio Evo; i monaci di Cluny, della vicina Abbazia di San Pietro in Lamosa in Provaglio d’Iseo, costruirono il fabbricato storico delle cantine, una dipendenza agricola e vinicola: grandi muri, costruiti con sassi di campo, con splendide volte a botte, a vela, a crociera.
Dopo anni di appartenenza ai monaci di Cluny, la proprietà passa nel 1886 alla famiglia Bersi Serlini. Ampliata nella seconda metà del ‘900 dal nonno, dall’Avvocato Piero Bersi Serlini viene ristrutturata alla guida visionaria del figlio, il Dott. Arturo Bersi Serlini nel 2005.
Inizia proprio Arturo, nel 1970, a produrre in Franciacorta la prima bottiglia di Brut, con la sua prima vendemmia a metodo classico Champenoise.
La Franciacorta, dei Vini Bresciani, era fra le zone di produzione di vini a denominazione di origine controllata e oggi garantita, DOCG, la più interessante in quegli anni. I vitigni allora utilizzati erano Pinot Bianco, Chardonnay e Pinot Grigio. Oggi i vitigni prescelti sono Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Bianco ed Erbamat .
Il Brut di Arturo Bersi Serlini era assolutamente perfetto, apprezzatissimo, ottenuto prevalentemente da uve di Chardonnay.
Il nerbo fine, il gusto asciutto, secco e il caratteristico profumo dal fondo aromatico, di particolarissimo bouquet, ne fecero un vino unico e prezioso. Questo stesso carattere è ora presente nel Brut Anniversario Bersi Serlini, immesso sul mercato nel 2011 per coronare i 50 anni della Denominazione e i 125 anni dell’attività della famiglia Bersi Serlini.
La Cantina Bersi Serlini ha una superficie complessiva vitata specializzata, con conduzione biologica certificata di 15 Ha, estesi a corpo unico intorno alla proprietà. La vendemmia viene fatta ancora rigorosamente a mano, nella seconda decade di Agosto.
La viticultura ha assunto caratteristiche di estrema significanza qualitativa. L’attenzione, la passione e la cultura per questa terra, un raffinato incontro che continua fra l’uomo, la donna, la vite e il sito. Questo connubio, i Romani lo chiamavano Genius Loci, ora chiamato Terroir, conferisce alle uve unicità, finezza, eleganza, da cogliere nelle inebrianti fragranze dei Franciacorta Bersi Serlini.
La nostra terra, per dizione geologica morena sottile, costituisce di per sé la sicura premessa di una garanzia qualitativa: senza puntare a quantità, il nostro obiettivo è affermare il pregio unico di questo luogo magico. Nelle annate meritevoli offriamo ai nostri ospiti la possibilità di partecipare alla Festa della Vendemmia con noi. Serve seguire i social aziendali per non perdere occasioni uniche di eventi memorabili.
L’azienda si trova nella località detta "Cerreto" fra Provaglio d'Iseo e Timoline di Cortefranca, nel cuore della Franciacorta. Ha in cura splendidi vigneti adagiati lungo tutta l'estensione delle colline immediatamente contigue alla Riserva delle Torbiere: quelle terre alle propaggini del bacino morenico del Lago d'Iseo, le cui acque lambiscono le lame sebine.
Sono, queste, le terre più fortunate della Franciacorta. Qui, persistenti rèfoli d'aria che, secondo una precisa e ciclica successione di venti del lago, s'infilano tra i filari, impediscono ristagni d'umidità.
I terreni, inoltre, sono d'ottimo impasto naturale, debolmente alcalini, con ottime proporzioni di sabbia, limo, argilla, creta e calcare. Freschi anche durante le canicole estive. Sorto sulle rovine d'un tempio pagano dedicato al dio Mitra, domina queste vigne feconde il monastero di S. Pietro in Lamosa, donato nel 1083 all'ordine di Cluny, i cui frati resero possibile la bonifica di vaste e suggestive paludi ricche di ninfee.
Arturo Bersi Serlini, storico patron dell'azienda agricola di famiglia, è tra i padri della Franciacorta insieme ad altre famiglie storiche; è stato anche fondatore negli anni '70 della Finchimica di Manerbio in provincia di Brescia, specializzata nella ricerca, sviluppo, produzione e vendita di agrofarmaci per la protezione delle colture agricole.
Padre di Chiara e Maddalena, nonno degli adorati nipoti Arturo ed Angelo Francesco Migliorati - figli di Chiara e Agostino - prossimi ad arrivare a lavorare in azienda essendo stati cresciuti con la passione del nonno. Il Dottor Arturo è stato un imprenditore bresciano molto importante; una persona stimata da tanti. Traghettò la cantina nel nostro secolo.
Sotto la sua guida, si sono, infatti, iniziati i lavori di ristrutturazione dei locali dell’antica dimora dei monaci di Cluny facendola diventare una location per eventi di altissimo pregio e livello, con una cantina interrata per la produzione ideata come una "grotta", a venti metri sottoterra, con pareti di limo, creta ed argilla, oggi teatro di installazioni luminose scenografiche . #WEARTH
Sotto il noce dell'ampio cortile sta una macina a mano, mesolitica, scavata nella porfirite. Essa non è testimone soltanto dell'interessante mondo archeologico di queste zone, ma anche dell'essere stata oggetto di gente laboriosa, di una terra generosa e fertile.
Il fabbricato colonico in cui hanno sede le cantine presenta le caratteristiche architettoniche tipiche del quattrocento con i freschi ambienti in cotto dalle volte a sesto di botte e a crociera e l'armonioso portico rustico, ingentilito da un grande affresco votivo, gotico, raffigurante la Madonna col Bambino e S. Antonio Abate che la tradizione vuole protettore delle campagne e dell’agricoltura.